domenica 31 agosto 2014
Il movimento della Culla
Il video illustra come il movimento della Culla "accenda" la attività motoria del bambino e faciliti la comparsa di una rotazione finalizzata al mantenimento del contatto di sguardo con le faccine. Altre informazioni sul sito http://www.riabilitazioneinfantile.eu/
Doman e oltre
Leggo sul numero di luglio di “Superabile” un
aggiornamento sul metodo Doman. Desidero
dare il contributo della mia esperienza di collaborazione con le famiglie di
ABC federazione italiana. Questa, prolungata, esperienza ha cambiato la mia
visuale di riabilitatore di bambini, allineata originariamente su posizioni
bobathiane e dunque in qualche ampia misura ostili al metodo Doman. Non voglio
qui presumere di dare una valutazione conclusiva sulle cose, ma credo necessario
sottolineare come ci siano, fra gli apporti del metodo sul piano culturale,
aspetti che, con il procedere delle stesse neuroscienze, acquistano in
prospettiva un rilievo sostanzioso.
Intanto c’è da dire che è definitivamente tramontata ogni pretesa
che le tecniche solitamente in uso siano in grado di promuovere lo sviluppo
funzionale del bambino. E’ molto semplice: questa pretesa non ha retto alla
verifica della Medicina Basata sulle Evidenze, o EBM (vedi http://www.riabilitazioneinfantile.eu/documenti/Attualitaeprospettivedellariabilitazionedelbambino.pdf
per maggiori dettagli).
Allo stesso tempo (ibidem) diviene sempre più consistente la
esigenza di una collaborazione diversa (Family Centered Care) tra
professionisti e genitori. In quale direzione? Solo per far sentire i genitori
più protagonisti del recupero sostenibile del loro figlio e migliorarne così la
autostima? Non credo. C’è ben altro. Uno dei temi che stanno emergendo con più
vigore nell’ambito delle neuroscienze è quello della plasticità neuronale, vale
a dire del fatto che l’esperienza del bambino modella, entro certi limiti, le
reti neurali stesse. Ebbene, la plasticità neuronale è legata alla intensività
ed alla appropriatezza della esperienza del bambino. Sempre più gli studi
accurati svolti nell’ambito della riabilitazione del bambino mostrano come sia
decisivo, ai fini del suo recupero sostenibile, il fatto che abbia potuto
usufruire di una esperienza intensiva ed appropriata, al momento giusto della
vita.
Personalmente sono convinto che si tratti delle prospettiva
più promettente per la riabilitazione.
Ebbene, chi può dare al bambino una intensività di esperienza
appropriata? Sarebbe irrealistico chiederlo ai professionisti della
riabilitazione. E dunque? Non possono essere altri che i genitori, indirizzati
da professionisti in grado di sviluppare con loro una collaborazione centrata
sul punto di vista della famiglia e del bambino.
Insomma, quello che cambia (oppure no) il bambino non è la
terapia, ma l’esperienza.
Prima parlavo di esperienza non solo intensiva ma anche
appropriata. Cosa significa? Si possono spendere fiumi di inchiostro su questo
argomento, ad esempio andando a disquisire sui presupposti concettuali di un
metodo piuttosto che un altro. Ludi verbali! Io credo che la verifica dei
risultati sia lo strumento migliore che ci dice se va bene quello che abbiamo
fatto oppure no. Il bambino è cambiato? Il bambino impara? Il bambino è più
motivato, più attivo nel fare esperienza? Il bambino ne è più sereno e
fiducioso?
Se le risposte sono “Sì” allora quello che gli abbiamo
proposto intensivamente va bene. Là dove le risposte sono “No”, allora dobbiamo
verificare e cambiare.
Al metodo Doman bisogna dare atto di aver sostenuto la
necessità della intensività e del rendere i genitori protagonisti dell’azione
riabilitativa. E dunque va tutto bene? Certamente no.
Intanto c’è da dire che il metodo Doman sono tantissime cose
diverse. Non si può fare di ogni erba un fascio. Tanti aspetti non li conosco
bene e non mi esprimo, ma per quanto concerne il trattamento dello sviluppo
neuromotorio molti dubbi li ho, non soltanto per quanto riguarda la
appropriatezza (che peraltro non dipende solo dal metodo, bensì principalmente
da come viene applicato) ma le stesse esperienze proposte al bambino.
Qui mi fermo e resto in attesa delle osservazioni e della
valutazione di ciascuno.
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